Sicuramente fregherà poco alla maggior parte di voi lettori ma a me, questo cenno storico, visto anche il periodo che corriamo fa proprio sorridere. Ah, doverosa premessa, qui non scrive un docente universitario né tantomeno una storiografa quindi farò di tutto per essere la più onesta possibile ma non escludo di poter cadere in errori, sia mai che mi legga il Prof. Barbero!
Parlando di Unione Sovietica, la prima fabbrica per la produzione di carta igienica aprì solo nel 1969, ma per lunghi anni non fu in grado di soddisfare il fabbisogno di un Paese tanto enorme.
“Le persone con gli ‘agganci giusti’, cioè con amici nei negozi di alimentari, usavano allora la ruvida carta grigia con cui veniva impacchettata la spesa. Ma erano comunque una goccia nel mare! Quanto ai rotoli di carta igienica, si potevano solo sognare: non ricordo una fila inferiore a cento persone per accaparrarseli”, racconta Elena.
La vendita era comunque contingentata: non più di 10 rotoli per persona.
E i rotoli non erano certo impacchettati! “Allora i fortunati che erano riusciti a comprali, passavano al loro interno una corda e se li mettevano al collo come una grande collana, passeggiando verso casa tutti felici, tra l’invidia dei passanti”.
Avete capito?! Altro che trapper con gli zirconi incastonati in catene di alluminio… ostentare la carta igienica era la cosa più trap dell’epoca!
Guardate lui con la coppola e quel sorrisetto, ignaro del tipo dietro di lui con fare sospetto che da li a poco lo scipperà di 5 rotoli.